Il verde domestico

Una pianta collocata in una stanza può trasfigurare l’intero ambiente e regalare enormi soddisfazioni, senza vincoli stagionali.

Non tutti sanno che la maggior parte delle piante d’appartamento, è di provenienza tropicale. La ragione? Queste essenze (tranne alcuni casi) sono abituate a vivere alla penombra delle alberature d’alto fusto che popolano le foreste.

Considerando che anche l’immobile più luminoso avrà sempre meno luce di una foresta tropicale, la prima condizione per la salute e la longevità del verde domestico è la luce naturale tutto il giorno.

Vanno bene tutti gli ambienti muniti di finestre. Non trascuriamo i bagni: questo ambiente umido ospita volentieri piante cadenti, magari collocate su mensole. I corridoi o gli ingressi possono ospitare piante che non temono le correnti.

Anche gli androni delle ville liberty (solitamente illuminati da ampie finestre) si prestano a ospitare piante di notevoli dimensioni.

Fra le piante d’appartamento innamorate della luce, la più comune è certamente il Ficus (in tutte le sue varietà tropicali). Tra queste alcune si adattano a essere trasformate in bonsai da collocare sui tavolini. Le varietà maculate di bianco amano i posti aerati, come i corridoi.

In generale, il ficus è molto resistente e sopporta anche i raggi diretti del sole.

Ma attenzione agli spray: i prodotti per la pulizia dei vetri o dei mobili possono rivelarsi nocivi per la salute della maggior parte delle piante d’appartamento.

Amano la luce molte varietà di Areka, di Yucca (il tronchetto della felicità), di Dracaena (robustissima), di Dieffembacchie (con le sue grosse foglie variegate).

Chi è in cerca di cromatismi insoliti può puntare sui Croton, che regalano tocchi di colore simili alle fioriture. Ma attenti alle correnti d’aria e gli sbalzi di temperatura.

Da non trascurare le varietà di Philodendron  (sia eretti che rampicanti che, ancora, cadenti): Pothos, Selloum, Scandens, Pertusum, Emerald e Bipinnafidum.

Sono ideali per gli ambienti umidi (come i bagni, per esempio), amano essere nebulizzate ma non sopportano i raggi diretti del sole.

Personalmente, ho un debole per la Beaucarnea (detta “pianta mangiafumo”): robustissima e dotata di tronchi importanti, si adatta alla maggior parte degli ambienti. Non ama i terreni umidi. In compenso, beve spesso e volentieri: sarebbe da evitare il sottovaso.

Anche le varie qualità di Felce  possono fare la gioia degli arredatori. Le varietà migliori per le nostre tipologie di case: Nephrolepis, Asplenium, l’elegante Capelvenere e lo stranissimo Platycerium.

Nelle case coloniche dei nonni, si trovava comunemente l’Asparagina (Asparagus falcatus), da qualche tempo riscoperta dagli arredatori e usata in tutte le salse.

Alcune piante si adattano anche ad angoli con poca luce naturale: sto parlando delle kenthie (elegantissime).

Anche le Marante, con le loro foglie amaranto (colore che non ne determina il nome); alcune varietà si chiudono di notte come se stessero pregando, a mani giunte; altre, cadenti, stanno benissimo sulle mensole.

Dell’Aralia  elegantissima e del Caladium, due tra le più comuni. Ma la più coriacea pianta da penombra è l’Aspidistra: si adatta a qualsiasi ambiente, è tollerante alla siccità, a terricci pesanti e umidi, a pH acidi o alcalini e anche a sbalzi di temperatura (dagli zero gradi ai 35).

 Per quanto riguarda le fioriture più interessanti, sono considerate piante da fiore ornamentale le essenze a brattea. La brattea è una foglia metamorfosata che si colora per attirare gli agenti impollinatori. La più comune è la celeberrima Stella di Natale: le sue brattee sono oggetto di ricerca continua e ormai se ne trovano di tanti colori.

Molto robuste sono le brattee di Spahtifyllum (bianco) e Anturium (solitamente rosso),

piante ghiotte di acqua e concime. Non possiamo trascurare le brattee delle bromeliacee: tra queste, la Guzmania, la Tillandsia, il Nidularium, l’Acmea fasciata

Le bromelie sono robustissime, richiedono poca acqua, poco concime e resistono anche con poca luce. Le loro foglie colorate durano parecchi mesi. Interessante sapere che alcune possono vivere in assenza di terra, traendo nutrimento dall’aria o dai tronchi ospiti.

Non può mancare un cenno alle Orchidee. Si dice che sia la pianta con più varietà al mondo. Proprio per la loro incredibile fioritura, sono le più comuni da reperire. E sono semplicissime da tenere. I loro fiori durano mesi, ma hanno un intervallo di fioritura annuale.

In estate, durante il periodo di non fioritura, appendetele sotto i cespugli in giardino affinché possano essere spruzzate ogni qualvolta irrigate il tappeto erboso. Il loro

terriccio preferito è composto di grosse scaglie di torba bionda, fibre di cocco o cortecce.

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