QUELLA GIUSTA CHE CI INSEGNA TANTO


Il giardino ,oggi, viene dai più percepito come scontato, bello, fruibile e sicuro sempre. Affidare la progettazione di un giardino ad un professionista è la prassi di chi pretende un buon risultato  ed è disposto a pagare per non avere problemi. Sembra tutto bello e poetico, ma quali sono i passaggi che nella storia  hanno portato noi professionisti ad avere una così sicura padronanza e conoscenza della gestione degli spazi destinati al giardino?

Se hai un po’ di pazienza e voglia di leggere, ti programmo la macchina del tempo e ti spedisco all’anno 3150 avanti Cristo( so per certo che possiedi una Delorean costruita dal nostro Doc e ti senti Marty McFly, pronto per una nuova avventura).

31°12′N 29°55′E : ecco le coordinate per l’ Egitto, all’epoca dell’antico regno. È proprio li che il giardino assume una ossatura tale da diventare simile ai giardini moderni.

Ah, una piccola parentesi: già allora il significato di giardino era un sinonimo della parola Paradiso…… il che la dice lunga.

Nello stesso periodo, altre civiltà più orientali cominciarono a “dominare” il verde costruendo rudimentali giardini che hanno però avuto poca influenza sui moderni giardini europei(se non, solo in epoca recente). Solo le civiltà terramaricole italiane dell’epoca intuirono l’importanza del giardino, nato con il primo concetto di proprietà privata delimitata da un perimetro ben percepibile. Gli italici di cinquemila e rotti anni fa ebbero un’altra grande intuizione: videro la possibilità di formare le prime coltivazioni intensive di farro ed altri cereali(ve ne sono testimonianze attendibili), naturalmente delimitate in una porzione di terreno affidata agli agricoltori dal “sindaco” del villaggio terramaricolo. Il farro non era l’unica pianta coltivata: piccoli orti ospitavano fiori ornamentali e , aimè, anche piante stupefacenti. Insomma, abbiamo anche questo triste primato: siamo i primi “drogati” della storia. Mix di funghi allucinogeni con bacche di un arbusto autoctono (simile alla bella di notte), venivano assunti dai viaggiatori esploratori che erano in grado di oltrepassare le Alpi senza grossi problemi( la via dell’ambra) . Testimonianza di tutto ciò, ci deriva dal ritrovamento di Otzi, la mummia del Similaun che all’interno di un contenitore (chiamato fantasiosamente “tineka”), portava questa droga “antifreddo”.

Ma non viaggiamo troppo altrimenti la nostra Delorean rimane a secco. Torniamo in Egitto.

Gli egizi costruivano giardini a scopi funerari, esoterici, religiosi, agricoli, ma soprattutto ludici. Inizialmente realizzati lontano dalle abitazioni, erano appezzamenti di terreno ben recintati da mura piuttosto alte ed al loro interno vi era sempre un laghetto. Vuoi vedere che ti tiro in ballo il biolago? Certo che si! Nel passaggio tra l’antico regno ed il medio regno, i giardini diventano anche dimora di abitazioni ed il laghetto era adoperato per la balneazione. Già allora , gli esperti paesaggisti egizi, usavano il papiro ed il loto blu per fitodepurare le acquee dei laghetti. Ecco il primo rudimentale biolago della storia.

Questo passaggio d’uso dei giardini a scopi abitativi, getta le basi sulle quali i Romani nel 500 a.C. avrebbero concepito il giardino “moderno” così come lo conosciamo oggi. Quindi, non più un giardino lontano dai luoghi antropizzati, ma un’area del podere abitativo adibita al verde coltivato.

Il nostro viaggio è finito e adesso è arrivato il momento di progettare il tuo nuovo, antico, giardino moderno. Affidando a noi questo compito, potrai avvalerti di persone che conoscono la storia del verde, e che da quest’ultima  hanno attinto le più svariate tecniche . Tutto questo per evitare errori, perché qualcuno ha già sbagliato per noi in passato.

Se vuoi ulteriori info non esitare a contattarci.

Claudio Campanini

Lascia un commento