L'IMPIANTO DI IRRIGAZIONE

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El Patio Florido

 

Cominciamo con lo sfatare un luogo comune assolutamente non corretto: l’acqua usata per irrigare un giardino non è mai sprecata.

Certo è che l’irrigazione deve essere adeguata e selezionata per le esigenze, seppur sempre in evoluzione, del nostro giardino. Questo non per evitare eventuali sprechi (abbiamo  appena detto che l’acqua in giardino non sarà mai uno spreco), ma per evitare l’insorgere di patologie che potrebbero danneggiare le nostre amate piante, nonché il tappeto erboso.

Torniamo però un attimo a parlare di un eventuale eccesso non dannoso per le piante: l’acqua non assorbita dalle radici è di supporto, quindi è vitale, ai batteri della rizosfera. Essi sono i responsabili della disgregazione degli elementi nutritivi e li rendono disponibili alle radici.  Anche i funghi simbionti, sotto forma di micorrize, sono di vitale importanza e migliorano (spesso triplicano) l’assorbimento dei liquidi da parte delle radici. I funghi, hanno bisogno di acqua. Il prezioso liquido, modifica e struttura la tessitura del terreno rendendolo idoneo ad ospitare alberi, arbusti e prati.

Ancora di più, l’acqua è veicolo per l’ossigeno: scendendo nel terreno apre le porte all’aria, permettendo ad essa di arrivare in profondità rendendo il terreno vitale a microrganismi e funghi. Quindi, le radici potranno esplorare e poi colonizzare spazi più interessanti. Inutile dire che radici più profonde sono sinonimo di stabilità, salute e rigoglio degli alberi, arbusti e manto erboso.

È logico che le radici non potranno seguire e quindi assorbire l’acqua all’infinito: quella che sarà di troppo tornerà in falda, filtrata dal terreno e depurata dai batteri, pronta ad essere ripescata nei nostri pozzi; un riciclo naturale vecchio quanto la terra.

L’acqua più in superficie, se troppa, evapora. Grazie a questo processo torna in atmosfera pronta ad essere ancora una volta riciclata sotto forma di precipitazioni. L’evaporazione unita all’evapotraspirazione delle foglie funziona come un condizionatore del tutto naturale, raffrescando l’ambiente.

Quindi cari amici, non possiamo mai permetterci di sacrificare il nostro giardino in virtù di uno spreco che non esiste. L’unica cosa che possiamo fare è gestire il nostro impianto di irrigazione con razionalità e logica, a partire dal tipo di acqua che useremo per le piante. Mi spiego: in primo luogo, potremmo rinunciare all’uso dell’acqua potabile per l’irriguo, qualora non potessimo attingere a fonti abbondanti e permanenti.  La soluzione è recuperare ed immagazzinare tramite canalizzazioni, dreni, gronde e pluviali, tutta l’acqua piovana sia dai tetti che dai cortili.

Proprio in questi giorni abbiamo terminato un laborioso progetto nel quale abbiamo inserito il sotterramento di una grossa cisterna che ospiterà l’acqua piovana, e visto che il giardino che andremo a realizzare è in montagna, recupereremo anche le  nevicate che cadranno durante l’inverno. Consapevoli che la grossa cisterna sotterrata forse non sarà sufficiente ad irrigare tutto il giardino e per tutta la stagione estiva, (anche considerando i particolari periodi secchi degli ultimi anni) si è previsto un rabbocco saltuario al bisogno, con acqua pescata da un pozzo  creato ex novo proprio per gestire le emergenze.

In secondo luogo, potremmo progettare un impianto di fitodepurazione atto alla purificazione delle acque reflue. Noi di Paesaggio Italiano la sappiamo lunga sul tema della depurazione naturale, grazie alla grande esperienza maturata con la costruzione dei biolaghi balneabili: il nostro cavallo di battaglia.

Molti paesi, soprattutto dove l’unica acqua disponibile è quella marina desalinizzata, hanno optato per la fitodepurazione dei reflui destinando l’acqua trattata come natura comanda, all’irrigazione dei giardini e addirittura dei  campi da golf. Paesaggio Italiano è stata incaricata della progettazione di grossi impianti di fitodepurazione in Perù, dove i problemi di inquinamento sono davvero enormi.

Recentemente, in  collaborazione con le autorità del paese sudamericano, si è deciso di partire con il primo progetto pilota a cavallo tra la nostra primavera e l’estate. I reflui trattati saranno destinati all’agricoltura.

Torniamo a parlare dei nostri giardini e proviamo ad analizzare i problemi patogeni in cui potrebbero incorrere le nostre piante. Come è risaputo, l’acqua stagnante danneggia le radici: se non scorre,  prende il posto dell’ossigeno facendo così morire l’apparato radicale.

Naturalmente per un albero, le conseguenze sono gravissime arrivando fino allo schianto dello stesso. Per la vegetazione che non cade, ma che comunque muore, come le piante di terza grandezza, gli arbusti e  il prato, il danno è per il nostro portafogli, oltre ad un abbassamento della qualità di vita a cui eravamo abituati avendo un giardino perfetto.

L’acqua in eccesso, unita a determinate temperature e con l’aiuto dell’azoto, fa prolificare funghi simbionti che sono presenti in modo assolutamente naturale nel terreno. Funghi che da prima sono saprofiti, ma che mutano in parassiti provocando la morte del tappeto erboso ed in alcuni casi anche delle piante maggiori.

Quindi, capite quanto sia importante gestire in modo professionale ed efficiente un impianto di irrigazione.

La gestione corretta deve partire dal progetto ed in seguito con una corretta esposizione dello stesso, al realizzatore. Chi progetta deve dare indicazioni botaniche e agronomiche ben precise. Chi realizza le deve rispettare, deve conoscere il mestiere e deve stare sempre aggiornatissimo sulle evoluzioni che la tecnica offre.

Purtroppo devo affermare che il 90% dei costruttori di impianti (spesso giardinieri tuttofare), non è assolutamente in grado e professionalmente esperto. Come non è capace di regolare e gestire un impianto anche se fatto a regola dell’arte.

Quindi, non mi stancherò mai di sottolinearlo:  diffidate dei preventivi economici e degli operatori “tuttofare”.  Ricordatevi che un impianto che bagna non è sinonimo di un impianto che irriga.

 I tubi, le elettrovalvole, gli irrigatori e le centraline devono essere di qualità e sempre reperibili sotto forma di ricambi. Anche l’impiantista deve essere sempre reperibile per aiutare nella gestione o addirittura prendersi la totale responsabilità dell’impianto tramite centraline ed elettrovalvole a controllo remoto.

Posso tranquillamente concludere che PAESAGGIO ITALIANO c’è ed è sempre disponibile per ogni necessità o problematica. Contattaci  qui  ti esporremo il nostro progetto per  il tuo giardino vincente e senza sprechi.

Per soddisfare ogni tua curiosità:

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